Condividi su Facebook Condividi su Twitter Condividi su Whatsapp

L’ossessione di un sindaco

Cari Givolettesi…

No non preoccupatevi, non è un Alert System del Sindaco per avvisarci del numero di contagi di Covid – 19, o dell’imminente festa per ringraziare, o per comunicarci che ci sarà un consiglio comunale o per invitare tutti alla Santa Messa per il Patrono, (l’Alert System dovrebbe essere un sistema di allerta per avvisare i cittadini di imminenti pericoli e mai avrei immaginato che, a parte il Covid, le altre cose che ci comunica potessero essere pericolose); niente di tutto ciò. E’ l’inizio del mio post per rispondere definitivamente a quella che sembra essere una vera e propria ossessione del Sindaco uscente: le mie dimissioni. Ho contato almeno 7/8 interventi tra post e interviste, dove mi ha ripetutamente, quasi come un mantra, “rinfacciato” le dimissioni del 2015. Quelle dimissioni le ho spiegate subito, senza girarci intorno, e concordate col gruppo Vivere Givoletto. Spiegai che non avrei abdicato al compito di impegno per Givoletto e i Givolettesi, ma che mi sarei dedicato, come referente della nostra lista, a creare le condizioni per un ricambio generazionale. Spiegai che le mie dimissioni erano una ulteriore evoluzione del nostro gruppo per rinforzarne l’identità perché Vivere Givoletto non è l’espressione di un singolo, ma si regge sull’impegno collettivo di donne e uomini che credono nei valori e nel progetto. “Gli uomini passano, ma le idee restano e camminano sulle gambe di altri uomini” (G. Falcone).

Si può condividere o meno questo, ma è l’idea di fondo che regge Vivere Givoletto. Tutti i gruppi, liste, partiti, che si sono concentrati solo su una persona sono falliti. Di esempi ne abbiamo sia a livello nazionale che locale: che fine ha fatto Di Pietro? Che fine ha fatto Ingroia? E Monti? Nel nostro piccolo paese è successo lo stesso: sono sparite liste civiche che si sono presentate una sola volta e poi si sono dissolte. Vivere Givoletto è il gruppo più longevo (di opposizione) attivo ad oggi in paese, abbiamo iniziato nel 2009 e siamo ancora qui. Altre liste invece sono letteralmente scomparse.

Ma una cosa, invece, mi preme sottolineare: a me e a Stefania Pignochino, nostra candidata a Sindaco per le prossime elezioni, vengono “rimproverate” le dimissioni del 2015, ma a casa del gruppo che ci amministra da 21 anni è  lunga la lista di dimissionari che avevano pure  ruoli importanti di governo del paese, ma nessuno di loro ha mai spiegato perché si sia dimesso e nessuno ha mai “rimproverato” loro per aver “tradito” il mandato elettorale; nessuno, ma proprio nessuno, si è mai sentito in dovere di dire in modo trasparente le ragioni della loro decisione, se non adducendo generici motivi personali.

Michele Gherra, era assessore e si dimise e nel 2015 creò una lista con De Bortoli, la buon anima di Cavadore, si dimise da assessore, poi creò un suo gruppo, Remando a Favore e si presentò in contrapposizione al Punto. Bianca Gaviglio si dimise da vice – sindaco e non spiegò mai perché. De Bortoli era assessore e si dimise senza mai spiegare pubblicamente le ragioni; si poi presentò nel 2015 con una sua lista in contrapposizione all’attuale Sindaco uscente ma ora è in lista con lei. Per inciso, per chi non lo sapesse, De Bortoli si presentò la prima volta con la Stretta di Mano, in contrapposizione al Punto, poi la volta successiva si candidò con Il Punto, divenne assessore, poi si dimise, creò una sua lista ed ora è tornato a casa, la seconda casa.

Si dimise da vice – sindaco Gallio (ci dissero per ragioni personali, andava a vivere in un’altra regione). Questo avvenne a sei mesi dalle elezioni del 2015 e divenne vice – sindaco l’attuale Sindaco (che siede in Consiglio dal 1999 – e sarei io quello attaccato alla poltrona). Ricordo, quando ero consigliere tra il 2010 e il 2015, che lei rimase sostanzialmente silente ai consigli comunali per 4 anni e mezzo; ma qualche settimana prima di diventare vice – sindaco, iniziò ad attaccarmi; fu allora che intuii che si stava preparando per la campagna elettorale del 2015; e, infatti, cominciò a presenziare alle commemorazioni del Cippo, dove non l’avevo mai vista nei 4 anni precedenti.

Si dimise anche Altilia, da vice – sindaco e nessuno ha mai spiegato perché. Certamente c’erano evidenti ragioni di grosse divergenze sulle scelte politiche, ma non ci è mai stato detto pubblicamente.

Allora mi chiedo: a tutti questi dimissionari del Punto perché nessuno ha mai detto che “hanno tradito il mandato degli elettori”? 

Forse delle mie dimissioni importa poco, quello che importa è attaccare me e Vivere Givoletto perché non si hanno altri argomenti. In realtà hanno paura che un gruppo come il nostro, possa finalmente cambiare il futuro del nostro piccolo paese. Ci sono due liste in corsa: o noi o loro.

Noi, sia pure con alti e bassi, sia pure con problemi nel portare avanti le attività (il cineforum, l’incontro pubblico sulla sicurezza, dopo i numerosi furti nelle case, gli incontri di sensibilizzazione sui temi dell’ambiente, della democrazia e della Costituzione, sull’antifascismo, ecc.) ci siamo stati ed ora abbiamo un progetto per Givoletto e su quello vogliamo misurarci e confrontarci con chi vive a Givoletto.

Queste elezioni del 20 settembre sono perciò un’occasione storica per Givoletto che non possiamo mancare: si vuole la continuità o si vuole rinnovare, dopo 21 anni?

Cari Givolettesi… tocca a voi deciderlo.

Qui il nostro progetto e programma per Givoletto.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *